IL CLIMA
Il clima merita un post a parte in quanto l’estremo lavoro di controllo del calore di idratazione fatto con l’autolivellante cementizio PAVIMIX FF. In funzione delle temperature abbiamo sviluppato 3 diverse versioni, una rapida dai 5 ai 10 gradi, una normale fino a 20/22 gradi ed una lenta fino a 30 gradi. Naturalmente tali confini non sono da considerarsi assoluti ma possono essere regolati con la manualità dell’operatore.
TEMPERATURE CALDE
Se si lavora sotto il sole, bisogna considerare un incremento della temperatura di almeno 4/5 gradi, evitando naturalmente le ore più calde durante i giorni estivi. Questo perché alte temperature associate all’irraggiamento diretto possono far evaporare l’acqua dallo strato superficiale mentre lo strato inferiore sarà ancora bagnato e quindi più freddo: avremmo quindi uno strato di materiale autolivellante duro su uno strato di autolivellante morbido (specie se il materiale è lento) ,con possibili problemi di ritiro.
L’uso di acqua molto fredda abbinata a una miscelazione breve ed a lenti giri, permette di rallentare il processo e di ottenere anche 3 o 4 gradi di tolleranza. In zone estremamente calde, specie negli Stati Uniti, alcuni posatori hanno avuto l’idea di aggiungere un poco di ghiaccio secco durante la miscelazione: questo fa restare fluida molto più a lungo la malta autolivellante. Nel momento in cui si passa l’autolivellante cementizio nel setaccio, si asportano i pezzi di ghiaccio secco e quindi si ha una lavorazione a temperature normali. NON USARE MAI GHIACCIO NORMALE; questo perché il ghiaccio normale, una volta che si scioglie, aggiunge acqua alla miscela aumentandone la diluizione dell’autolivellante, mentre il ghiaccio secco, essendo CO2, passa allo stato gassoso. Date le bassissime temperature del ghiaccio secco (inferiori a -72C°), tale procedura è da usare soltanto in casi in cui le temperature sono estremamente calde e comunque superiori ai 35° C, e solo se si ha già una notevole padronanza dell’applicazione della malta cementizia autolivellante PAVIMIX FF, date le maggiori difficoltà di posa. Altra tecnica impegnativa e quindi da maneggiare con estrema cura è quella di aggiungere del succo di limone all’acqua prima di cominciare ad impastare la malta autolivellante. L’acido citrico è un ritardante ottimo ed estremamente potente, ma dato che rischia di abbattere completamente l’attività del cemento, è una tecnica complessa ed delicatissima da usare soltanto se si ha maturato sufficiente esperienze effettuando delle lavorazioni in proprio.
TEMPERATURE FREDDE
Altra difficoltà nasce dalla ricerca dell’ottimo compromesso tra tempo di lavorazione, superficie liscia ed indurimento.
La regola è: più veloce è il tempo di presa e di indurimento più liscia sarà la superficie. Più lento è questo tempo meno liscia al tatto sarà la superficie. Le armi che il posatore ha per regolarsi i tempi come meglio crede sono: tecniche di miscelazione e riposo nel secchio.
caso 1) Posso ad esempio scegliere di avere un tempo lungo perché ho previsto di far riposare molto a lungo il mio materiale autolivellante, e posso quindi usare un PAVIMIX FF LENTO). Il problema che può nascere è se esagero; ad esempio ci sono 8 gradi e scelgo PAVIMIX FF LENTO: rischio di non riuscire a far partire mai l’indurimento del materiale anche miscelando molto a lungo.
oppure
caso 2) Posso usare le versioni un poco più rapide permette di avere una superficie più compatta e senza efflorescenze. Se invece la temperatura è estremamente fredda, sotto i 5/6 gradi e specie nelle colorazioni in tonalità forti (rosso, bruno, nero) il fenomeno si manifesta in aloni più chiari.
Tali aloni possono essere ridotti usando un detergente acido PIETRA LIQUIDA CARE sulla superficie realizzata con l’autolivellante cementizio. Quando si parla di basse temperature bisogna sempre considerare non soltanto le condizioni di posa ma anche quelle delle 24 ore successive. Specie se si fa un lavoro con temperature fredde in serata, bisogna considerare che la notte, la temperatura può scendere ed arrivare prossime allo zero. Questo rallenta di molto i tempi di presa ed indurimento. Per questo è importante in caso di basse temperature sacrificare i tempi di lavorazione a fronte di una presa ed un indurimento più veloce.
Tips and tricks – autolivellante cementizio (I parte) PAVIMIX FF.
Tips and tricks – autolivellante cementizio (II parte) IL FONDO.
Tips and tricks – autolivellante cementizio (III parte) LA MISCELAZIONE.
Tips and tricks – autolivellante cementizio (IV parte) LA STESURA.
Tips and tricks – autolivellante cementizio (V parte) LA PROTEZIONE.
Tips and tricks – autolivellante cementizio (VI parte) IL CLIMA.
Tips and tricks – autolivellante cementizio (VII parte) LE FINITURE SUPERFICIALI.
Tips and tricks – autolivellante cementizio (VIII parte) LA SCELTA.
Tips and tricks – autolivellante cementizio (IX parte) LA GIUSTA ALTERNATIVA.
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